L’idea del Social street ha origine dal gruppo Residenti in Via Fondazza – Bologna, la prima Social street italiana. La mia idea molto semplice era quella di cercare di sentirmi a casa pur non essendo fra le quattro mura domestiche, anche vivendo la strada. La molla che ha fatto scattare in me qualcosa è stato vedere mio figlio giocare sempre da solo quando sapevo che nella strada c’erano altri bambini ma non sapevo come entrare in contatto con loro con l’obiettivo semplice di socializzare, senza un motivo preciso, senza una necessità di condivisione o altro, semplicemente socializzare e costruire rapporti di fiducia reciproca, quello che poi i sociologici hanno definito “capitale sociale” ovvero “qualità delle relazioni”. Per fare questo non ho voluto utilizzare altri strumenti tecnologici perché il mio obiettivo era proprio uscire dal “virtuale per passare al reale” (lo slogan è diventato infatti “dal virtuale, al reale, al virtuoso). Da questa idea molto semplice è nata la “filosofia” social street basata appunto sulla costruzione di legami sociali, disinteressati e non finalizzati, dove il motore di tutto è la “gratuità” (o economia del dono). Oggi siamo abituati a pensare alla nostra società secondo schemi precostituiti basati sul “do ut des”, nessuno fa mai niente per niente, nel Social street invece questo avviene, un “niente” che ha un enorme valore sociale oggi oggetto di studio di numerose università.
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Anthnoy Giddens (ex direttore London School of Economics)
“It is a really interesting project and I’d be happy to endorse it. Be careful of halo effect though, which can produce misleading results. Best wishes.”
Robert Putnam (Professor of Public Policy at the Harvard University)
“Social Street is one of the most promising innovations I know of to use Internet technology to rebuild real community.”
Pierpaolo Donati (professore di Sociologia all’Università di Bologna)
“ottima iniziativa. Sono oggi di ritorno dalla università di Cardiff, dove peraltro ho anche fatto cenno alle social Street nel seminario con vari colleghi di 4 continenti durante la mia relazione, suscitando grande interesse. In bocca al lupo”
Marc Augé (antropologo francese)
“è veramente un’ottima iniziativa sociale”
Jacques T. Godbout (professeur émérite en sociologie Université du Québec)
“Un progetto davvero interessante.”
Serena Dandini (presentatrice Rai)
“Social street è una di quelle cose meravigliose, non fa crescere il Pil ma aiuta a vivere meglio”
(9 ottobre 2014, “Stai Serena”, Radio 2
Link
Antonio Lubrano (conduttore televisivo Rai e giornalista)
“Social street è la riscoperta della vera solidarietà, sentimento che l’incattivirsi dei rapporti aveva fatto sparire e che ora la lunghissima crisi, fa riaffiorare. Che bel segnale”
“Le social street sono la più grande idea di socialità dopo le agorà greche” (Gioia)
Social street un anno dopo ed international endorsement
L’esperienza Social street sul sito della Commissione Europea
(Social street Via Fondazza – Bologna)
(23 maggio 2015. TEDxPisa Clicca qui)